Sant’Antonio da Padova
ant’Antonio da Padova ebbe una
visione celestiale di Gesù Bambino,
di cui fu testimone un uomo, come
narrato nel (
Liber miraculorum
22,1-8):
«Trovandosi una volta il beato Antonio in
una città a predicare, venne ospitato da un
abitatore del luogo. Questo gli assegnò
una camera appartata, affinché potesse
attendere indisturbato allo studio e alla
contemplazione. Mentre dunque pregava,
da solo, nella camera, il padrone moltipli-
cava i suoi andirivieni per le sue case.
Mentre osservava con sollecitudine
e devozione la stanza in cui pregava
Sant’Antonio da solo, occhieggiando di
nascosto attraverso una finestra, vide
comparire tra le braccia del beato Antonio
un bimbo bellissimo e gioioso. Il Santo
lo abbracciava e baciava, contemplandone
il viso con lena incessante. Quel cittadino,
stupefatto ed estasiato per la bellezza di quel
bambino, andava pensando fra sé donde
fosse venuto un pargolo così leggiadro.
Quel bimbo era il Signore Gesù.
Egli rivelò al beato Antonio che l’ospite
lo stava osservando. Dopo lunga preghiera,
scomparsa la visione, il Santo chiamò
il cittadino e gli proibì di manifestare a
chiunque, ciò che aveva veduto».
famiglia, che abitava vicino ai genitori del
beato Antonio.Colui, spietato, afferrò il
ragazzo, lo portò in casa e subito lo uccise.
Poi, nel profondo della notte, entrato nel
giardino dei parenti del Santo, scavò una
fossa, vi sotterrò il cadavere e fuggì.
Poiché il giovane era figlio di persona
notabile, si inquisì sulla scomparsa di lui,
e si appurò ch’era transitato per la contrada
dove abitava il nemico. Furono allora
perquisiti la dimora e l’orto di questo,
ma non si scoprì nessun indizio. Facendo
un sopralluogo nel giardino dei familiari
del beato Antonio, fu ritrovato il ragazzo,
seppellito nell’orto. Per questo, il giustiziere
del re fece arrestare, come assassini del
giovane, il padre con tutti quelli di casa.
Il beato Antonio, sebbene fosse a
Padova, seppe del fatto, per ispirazione
divina. Di sera, chiesto il permesso al
guardiano, uscì dal convento. E mentre
camminava nella notte, fu con divino
prodigio trasportato fino alla città di
Lisbona. Entrando in città di mattina,
si diresse dal giustiziere, e cominciò a
pregarlo di prosciogliere dall’accusa
quegli innocenti e rilasciarli. Ma non
volendo colui per nessuna ragione far
questo, il beato Antonio ordinò che gli
venisse portato davanti il ragazzo assassi-
nato. Portato che fu il corpo, gli comandò
di alzarsi e dire se a ucciderlo fossero
stati i suoi parenti. Il ragazzo si destò da
morte e affermò che i familiari del beato
Antonio erano del tutto estranei al delitto.
Di conseguenza, essi furono prosciolti e
liberati dal carcere. Il beato Antonio restò
in loro compagnia tutta quella giornata».
Un altro miracolo il Santo lo compì
a Lisbona, come narra Bartolomeo da
Pisa: «Nella città di Lisbona, di cui
S. Antonio fu oriundo, – mentre ancora
vivevano i parenti del Santo, cioè il
padre, la madre e i fratelli –, due cittadini
erano nemici e si odiavano a morte.
Accadde che il figlio d’uno di costoro, un
ragazzo, ebbe a incontrare il nemico di
S



