Beata Alexandrina Maria da Costa
a Beata Alexandrina Maria da Costa tra
le tante esperienze mistiche racconta
che Gesù le mostrò come per mezzo della
sofferenza, le anime vengano purificate e
rese degne del Paradiso: «Gesù si mise
in mezzo alla corona del Rosario,
aprendola sempre di più e disse: “Tieni
salda nelle tue mani la croce, stringila
bene al tuo cuore: l’umanità intera sta
dentro alla corona del Rosario.
Parla, figlia mia, parla alle anime
del Rosario e dell’ Eucaristia. Il Rosario,
il Rosario! L’Eucaristia, il mio Corpo e il
mio Sangue! L’Eucaristia, l’Eucaristia
con le mie vittime: ecco la salvezza del
mondo. Avessi io molte vittime come
quella di questo Calvario, con tutta la
generosità, con tutto l’eroismo, in un
abbandono totale! Ma non le ho”.
In quel momento, senza sapere
come, fui sollevata in alto. La croce che
avevo nelle mani rimase dietro di me come
se io fossi inchiodata su di essa. Il mio
cuore divenne un vaso che custodiva
sangue. Dai due lati si innalzarono due
scale che andavano a terminare ai due
estremi del braccio orizzontale. Quella a
destra era la scala del Rosario, quella a
sinistra era la scala dell’Eucaristia; quella
dell’Eucaristia aveva, più o meno a metà,
un mazzo di spighe bionde e due grappoli
di sola uva. Le anime salivano, salivano
in fretta, riempiendo tutta la larghezza
delle scale; passavano dalle estremità del
braccio orizzontale della croce dentro
al vaso che conteneva il sangue: lì si
bagnavano, volavano più in alto ed entra-
vano in Cielo. Oh, come mi piacerebbe
che tutti vedessero questo!
Gesù disse poi: “Figlia mia, la tua
vita è una predica continua: quando parli,
quando sorridi, quando piangi e gemi di
più, sovraccarica del peso della croce. E’
un vero esempio per i grandi, per gli umili,
per i saggi e per i dottori della Chiesa.
Il tuo dolore porta le anime al Rosario
e all’Eucaristia. Con il tuo dolore esse
salgono quelle due scale di salvezza: dolore
e sangue, dolore e croce, croce di salvez-
za. Esse, già in alto, passano poi ancora
attraverso il crogiuolo del tuo martirio;
dopo essersi purificate, dal braccio della
croce volano in Paradiso” (…)
Venne di nuovo Gesù: “Io sono con
te e con te si trova mia Madre benedetta.
Era lei dalla parte opposta a sostenere la
corona del Rosario. Andiamo dunque a
soccorrere il mondo, a salvare i peccatori!”».
Colpita da una paralisi progressiva
dal 1925, è costretta tra atroci dolori a
rimanere a letto inferma. Decide di essere
la lampada davanti al Tabernacolo: ogni
giorno visita in spirito Gesù presente
nell’eucaristia e si offre per i peccatori.
Gesù le affida questo programma di vita:
«Amare, soffrire, riparare». Dal 1938 rivive
le sofferenze della Passione di Gesù:
miracolosamente ogni venerdì scende
dal letto e riattualizza i momenti della
Via Crucis. Per 14 anni si ciberà solo di
Eucaristia dopo che Gesù le aveva prean-
nunciato: «Non ti alimenterai mai più
sulla terra. Il tuo alimento è la mia carne:
il tuo sangue, il mio sangue. Grande è il
miracolo della tua vita». Il 6 maggio del
1955 le appare la Madonna promettendole
di venire presto a prenderla per il Paradiso.
Il 13 ottobre volerà in Cielo.
«Mia figlia, Mia cara sposa, fa’ che
Io sia amato, consolato e riparato nella
Mia Eucaristia.
Di’ in Mio nome che a quanti faranno
bene la Santa Comunione, con sincera
umiltà, fervore ed amore nei primi sei
giovedì consecutivi, e passeranno un’ora
di adorazione davanti al Mio Tabernacolo
in intima unione con Me, prometto il Cielo.
È per onorare attraverso l’Eucaristia,
le Mie Sante Piaghe, onorando per
prima quella della Mia Sacra spalla,
così poco ricordata.
Coloro che al ricordo delle Mie
Piaghe uniranno quello dei dolori
della Mia Madre benedetta e per essi ci
chiederanno grazie sia spirituali che
corporali, hanno la Mia promessa che
saranno accordate, a meno che non
siano di danno per la loro anima.
Nel momento della loro morte
condurrò con Me la Mia Santissima
Madre per difenderli».
Gesù alla B. Alexandrina M. da Costa
di Balasar
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