S
anta Brigida di Svezia
1303-1373
Brigida
nasce nel giugno 1303 nel
castello di Finsta presso Uppsala in Svezia;
suo padre Birgen Persson era il governatore
della regione dell’Upplan, la madre Ingeborga
era anch’essa di nobile stirpe.
Brigida si sposa molto, presto, ha
dei figli e in seguito, nel 1341, lei e il marito
decidono di festeggiare le nozze d’argento
recandosi in pellegrinaggio a Santiago di
Compostella. Quest’evento segna una svolta
decisiva nella vita dei due coniugi, che già da
tempo vivevano il matrimonio in castità.
della settimana durante le Messe mattutine,
in onore della Vergine Maria. Santa Brigida,
durante una celebrazione eucaristica, ha
una rivelazione sugli Angeli in Adorazione
eucaristica: «Dopo che il sacerdote ebbe
pronunciato le parole divine sul pane, mi
parve che quello stesso pane avesse assunto
tre figure, sebbene fosse rimasto nelle mani
del prete. Quel pane divenne un Agnello
vivo; nell’Agnello si vedeva il volto di un
uomo e all’interno e al di fuori dell’Agnello
Al ritorno, Ulf, il marito, decide di
abbracciare la vita religiosa, venendo accolto
nel monastero cistercense di Alvastra, dove
muore pochi anni dopo. Brigida, avendo
esaurito la sua missione di sposa e di madre,
decide di trasferirsi in un edificio annesso
al monastero di Alvastra, dove rimane quasi
tre anni fino al 1346.
E’ l’inizio della fase più straordinaria
della sua vita; dopo un periodo di austerità
e di meditazione sui divini misteri della
Passione del Signore e dei dolori e glorie della
Vergine, comincia ad avere le visioni di Cristo,
che in una di queste la elegge «messaggera
del gran Signore».
Ai suoi direttori spirituali come il
padre Matthias, Brigida dettò le sue celebri
«Rivelazioni», sublimi intuizioni e sopranna-
turali illuminazioni, che ella ebbe per tutta
la vita e che furono poi raccolte in otto volumi.
In seguito si reca a Roma e qui,
sotto dettatura di un Angelo, scrive «L’Inno
dell’Angelo» o «Sermo Angelicus». Si tratta
di ventuno Lettere, da leggere ogni giorno
e di quel viso c’era una fiamma ardente.
Poiché guardavo con attenzione il volto,
senza distoglierne lo sguardo, in esso vidi
l’Agnello. E guardando l’Agnello vedevo
quella stessa faccia nell’Agnello. Una Vergine
incoronata sedeva con l’Agnello e tutti gli
Angeli la servivano; l’Agnello emanava uno
splendore meraviglioso. Anche la moltitudine
delle anime sante era così numerosa che i
miei occhi non la contenevano tutta, né in
lunghezza, né in larghezza, né in profon-
dità» (Libro VIII; 54).
In seguito la Santa è testimone di
un colloquio tra Gesù e la Vergine circa
la creazione del mondo e di tutte le cose
visibili e invisibili. Tra queste gli Angeli, i
quali al momento della loro creazione, in
piena libertà, vennero messi di fronte alla
scelta di accogliere Dio e il suo amore,
oppure di rifiutarlo.