S
anta Ludwina di Schiedam
1380-1433
Santa Ludwina,
vergine olandese, è celebre per la pazienza ammirabile
con cui sopportò le sue dolorose infermità
per oltre trent’anni. Visse sempre in profonda
comunione con il suo Angelo custode.
Spesso il suo Angelo veniva a visitarla
in compagnia di altri Angeli, che avevano
le sembianze di giovani adolescenti. Sulla
fronte avevano impressa una croce che ema-
nava luce; il loro viso era di una bellezza e
luminosità simile a quella del sole. Quando
questi spiriti celesti restavano vicino alla Santa,
le sue sofferenze cessavano, ed essa provava
un’indicibile gioia e si vedeva trasportata in
Cielo. Si sforzava sempre di inspirare a tutte
le persone che la visitavano una tenera devo-
zione verso i loro Angeli custodi. Le grazie e
i favori straordinari che ella ricevette grazie
al suo Angelo furono numerosissime. Spesso
l’Angelo la portava a visitare il Purgatorio,
per sensibilizzarla alle sofferenze che pativano
le anime purganti, e spingerla così ad aumen-
tare il fervore con cui pregava e si sacrificava
per esse. Un giorno fu condotta a contemplare
la gloria di cui godevano le anime del Paradiso.
Un’altra volta il suo Angelo la portò a
Gerusalemme e le fece visitare i luoghi
santificati dalle sofferenze di Gesù. Qui, per
un privilegio speciale, ella sentì gli stessi
dolori che il Signore aveva provato nelle
diverse circostanze della sua Passione. Quando
la sua celeste guida doveva trasportarla da
qualche parte, la prendeva per mano e la
conduceva prima nella chiesa di San Giovanni
Battista davanti all’altare della Santa Vergine
per onorarla, e poi la conduceva nei luoghi
che il Signore voleva che ella visitasse. Un
giorno la vedova Catherine Simon, che
l’accudiva ed era a conoscenza dei suoi doni
mistici, rivelò a Ludwina il grande desiderio
che aveva di vedere anche lei il suo Angelo.
La Santa le ordinò di inginocchiarsi e le disse:
«Qui c’è l’Angelo che tu desideri vedere».
Uno dei biografi di Ludwina, H. K. Huysmans,
descrive con dovizia di particolari questo
evento: «Un Angelo apparve nella stanza della
Santa sotto le sembianze di un adolescente
con un abito che sembrava intessuto con dei
fuochi bianchi». La donna non fu capace di
dire nessuna parola per esprimere la sua
gioia. Allora Santa Ludwina domandò
all’Angelo: «Fratello mio, autorizzeresti
questa mia sorella a contemplare lo splendore
dei tuoi occhi anche se solo per un unico
istante?». L’Angelo acconsentì e guardò la
donna che fu così scossa da questa visione
che per qualche giorno non riuscì più né a
dormire e né a mangiare dall’emozione.
Spesso la Santa diceva ai suoi amici: «Non
conosco afflizione, sconforto che un singolo
sguardo del mio Angelo non faccia dissipare;
il suo sguardo agisce come i raggi del sole
che al mattino dissipano ogni oscurità».
Spesso la Santa udiva anche delle musiche
celestiali assieme alle voci degli Angeli.