B
eata Aniela Salawa
1881-1922
La Beata Aniela Salawa
era un’umile domestica che nutriva un grande
amore per l’Eucaristia e utilizzava ogni
momento libero per restare in adorazione
davanti al Tabernacolo.
Negli ultimi mesi della sua vita, spe-
rimenta l’aiuto del suo Angelo custode: nel
pomeriggio del 15 giugno 1921, entra nella
chiesa di San Nicola, ma il sacrestano stava
per chiudere e la invita a fare presto perché
deve uscire. Lei si mette in un angolo na-
scosto della cappella di Sant'Anna. Quando
il sacrestano inizia a fare il giro per vedere se
vi è qualcuno in chiesa, non la vede. Allora,
la cerca per tutta la chiesa, ma inutilmente,
non riesce a trovarla. Pensando che forse non
di amore a Cristo, gli offre la sua verginità.
Svolge un apostolato attivo tra le numerose
donne che prestano servizio nelle case, so-
stenendole, aiutandole e invitandole a vivere
una autentica vita cristiana. Spesso ripete:
«Amo il mio lavoro, perché vi incontro una
eccellente occasione di soffrire molto, di
lavorare molto e di pregare molto; e, all’in-
fuori di ciò, non desidero altro nel mondo».
Prega e venera con affetto filiale la Vergine
Maria. Raggiunge un elevato grado di carità
l’aveva vista uscire, chiude le porte e se ne
va. Il giorno dopo, il sacrestano incuriosito
dalla sparizione di Aniela si mette a cercarla
di nuovo e la trova in sacrestia inginocchiata
dinnanzi al Santissimo Sacramento vicina
all’immagine di San Giuseppe. E’ assorta e
sembra in estasi. E’ la stessa Aniela che
riporta l’episodio nel suo
Diario
, dietro
ordine del suo direttore spirituale. Aveva
pregato e chiesto al suo Angelo custode di
renderla invisibile perché potesse rimanere
tutta la notte in adorazione del SS.mo
Sacramento. E Dio per mezzo dell'Angelo
custode aveva esaudito il suo desiderio.
La Beata Angela (Aniela) Salawa
nasce a Siepraw (Polonia), il 9 settembre
1881, da una povera famiglia cristiana. Nel
1897 si trasferisce a Cracovia per lavorare
come domestica. Due anni dopo, colpita
dalla serena morte della sorella Teresa, sce-
glie di cercare la santità nello stile di vita
povero e umile di domestica. In uno slancio
verso Dio e verso il prossimo, accolto come
fratello in Cristo. Nel 1911 deve soffrire la
perdita della madre e della padrona di casa
per la quale lavora. Nel 1912 scopre che il
suo desiderio di umiltà e di povertà coincide
con lo spirito di San Francesco d’Assisi e per
questo entra nel Terz’Ordine secolare.
Durante la prima guerra mondiale, nei
momenti di libertà dal lavoro, assiste i nume-
rosi soldati feriti ricoverati negli ospedali di
Cracovia. Nel 1917 si ammala ed è costretta
ad abbandonare il lavoro. In una piccolis-
sima stanza affittata, trascorre gli ultimi
cinque anni della sua vita. Soffre continua-
mente e offre tutto a Dio per la conversione
dei peccatori, la salvezza delle anime e la dif-
fusione del Vangelo nel mondo. Muore il 12
marzo 1922 a Cracovia, e la sua fama di san-
tità si diffonde immediatamente per tutta la
Polonia. A Cracovia, Giovanni Paolo II, il 13
agosto 1991, la proclama Beata.