S
erva di Dio Suor Josefa Menendéz
1890-1923
Suor Josefa Menendéz
nasce a Madrid il 4 febbraio 1890. Nel 1920, entrò come
umile sorella coadiutrice nella Società del Sacro
Cuore di Gesù. Muore nel convento di Les Feuillants,
a Poitiers nel 1923, all’età di 33 anni.
E’ considerata una grande mistica,
infatti ebbe diverse visioni di Gesù e della
Vergine Maria che le diedero numerosi
messaggi che lei annotò sempre nei suoi
diari, dietro ordine della sua Superiore e del
suo direttore spirituale. La Diocesi di
Poitiers ha aperto il processo diocesano per
la causa di Suor Josefa Menendez del Moral
il 30 novembre del 1948. Dal 1920 al 1923,
il Signore dettò numerosi scritti a Suor
Josefa che la Società del Sacro Cuore
mantenne segreti fino al 1938, quando il
Cardinale Pacelli, allora Protettore della
Società, volle farli conoscere al mondo e
divenuto poi Pio XII ne benedì largamente
la diffusione. Gesù ripeteva sempre a Josefa:
«Non per te, ma per le anime, io parlo». Il
demonio spesso le faceva visita con l’intento
di farla desistere dalla sua vocazione. Nel 1920
Suor Josefa descrive in questo modo uno di
questi attacchi: «Una sera, al principio di
aprile, la tentazione di andarmene mi assalì
più violenta; durante l’intera giornata non
avevo fatto che ripetere: – “Dio mio, Ti amo!”
– risoluta com’ero di essergli fedele. Nel
coricarmi misi il Crocifisso, come sempre,
sotto il guanciale. Verso mezzanotte mi
svegliai e, baciandolo, dissi con tutto il cuore:
“Da questo momento ti amerò sempre più!”.
In quell’istante stesso mi trovai afferrata da
una forza invisibile e sentii tale una scarica
di colpi, come di pugni, che credetti morirne.
Quel supplizio durò tutta la notte e continuò
durante la meditazione e la Messa. Ero così
spaventata che non potevo staccarmi dal
mio Crocifisso; ero sfinita e non osavo fare
alcun movimento. Finalmente, al momento
dell’Elevazione, vidi passare presso di me un
bagliore, quale un lampo, e sentii un
rumore come un forte soffio. Tutto cessò
all’improvviso, ma restai indolenzita per
parecchi giorni». Il demonio spesso la tra-
sportava da un luogo all’altro del convento
e la bastonava. Una volta il demonio arrivò
perfino ad appiccarle il fuoco ai suoi vestiti.
Per rimarginare le ferite causate da quel fuoco
ci volle parecchio tempo. Il 13-14 gennaio
del 1921 il demonio fece un altro dei suoi
assalti. Scrive in proposito Suor Josefa: «Egli
cerca con furore sempre crescente di farmi
abbandonare la vocazione. Ha perfino provato
d’ingannarmi prendendo l’aspetto di Nostro
Signore». Più volte, in seguito, la prova si
ripeterà. Il demonio cambierà di aspetto e
di atteggiamento, si agiterà, si tradirà da se
stesso e scomparirà all’improvviso bestem-
miando, come un impostore sorpreso in
flagrante delitto di menzogna.