P
apa Leone XIII
1810-1903
Nel 1878 Gioacchino Vincenzo
Raffaele Luigi Pecci, fu eletto Papa della
Chiesa Cattolica fino alla morte. Assunse
il nome di Leone XIII. Si distinse in modo
particolare per il suo impegno socio-politico.
Scrisse circa 80 encicliche tra cui la
Rerum Novarum
con la quale si fece una
svolta nella Chiesa Cattolica. Il 13 Ottobre
1884 Leone XIII ebbe una visione mentre
celebrava la Messa. Il Papa descrivendo con
orrore questa visione disse che riguardava il
futuro della Chiesa, un periodo di circa
cento anni in avanti quando il potere di
Satana avrebbe raggiunto il suo culmine. Di
questo episodio sono note diverse versioni;
in quella più comunemente accettata si dice
difendici nella battaglia, contro la malvagità
e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti pre-
ghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E
tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza
che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno
Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggi-
rano per il mondo a perdizione delle anime».
A testimonianza di ciò, il Cardinal
Nasalli Rocca scriveva nella sua Lettera
Pastorale per la quaresima, emanata a
Bologna nel 1946:
che Leone XIII avrebbe sentito due voci:
una dolce e gentile, l’altra roca e aspra. Gli
parve che queste voci provenissero da vicino
al tabernacolo. Subito comprese che la voce
dolce e gentile era quella di Nostro Signore
mentre quella roca e aspra era di Satana.
In questo dialogo Satana affermava con
orgoglio di poter distruggere la Chiesa,
ma per fare questo chiedeva più tempo e
più potere. Nostro Signore acconsentì
alla richiesta e gli chiese di quanto tempo e
di quanto potere avesse bisogno. Satana
rispose che aveva bisogno di 75 o 100 anni e
un maggior potere su coloro che si fossero
messi al suo servizio. Nostro Signore accordò
a Satana il tempo e il potere che chiedeva,
dandogli piena libertà di disporne come voleva.
Leone XIII rimase così scosso da questa
esperienza che scrisse una preghiera in onore
di San Michele Arcangelo per la protezione
della Chiesa: «San Michele Arcangelo,
«Leone XIII scrisse egli stesso
quella preghiera.
La frase (i demoni) che si
aggirano nel mondo a perdizione delle anime
ha una spiegazione storica, a noi più volte
riferita dal suo segretario particolare,
mons. Rinaldo Angeli. Leone XIII ebbe
veramente la visione degli spiriti infernali
che si addensavano sulla città eterna (Roma);
e da quella esperienza venne la preghiera
che volle far recitare in tutta la Chiesa. Tale
preghiera egli la recitava con voce vibrata e
potente: la udimmo tante volte nella basilica
vaticana. Non solo, ma scrisse di sua mano
uno speciale esorcismo contenuto nel Rituale
Romano (edizione 1954, tit. XII, c. III,
pag. 863 e segg.). Questi esorcismi egli
raccomandava ai vescovi e ai sacerdoti di
recitarli spesso nelle loro diocesi e parrocchie.
Egli lo recitava spessissimo lungo il giorno».