S
erva di Dio Domenica Lazzeri
1815-1848
Domenica Lazzeri, nacque il 16 marzo
1815 a Capriana (Trento). Fra i 17 e 18 anni,
fu contagiata da un’epidemia influenzale detta
“grip”, durante la quale si era prodigata nella
cura degli ammalati, e cominciò il suo calvario.
Dal 15 agosto 1833 fino all’aprile
1834, la malattia in un crescendo di sintomi
strani e misteriosi, raggiunse nel mese di
maggio 1834, una forma tanto grave quanto
inspiegabile, cosicché Maria Domenica
Lazzeri si trovò relegata a letto in una
forma di stigmatizzazione totale, segnata da
sofferenze estreme, non prendendo più
sonno, né cibo, né bevanda, salvo la Santa
Comunione, l’unico alimento che potesse
ricevere ogni mese circa.
Un giorno dell’ Ottobre del 1835,
Domenica Lazzeri, nonostante fosse relegata
nella sua cameretta a Capriana, a causa della
paralisi, scomparve all’improvviso:
«Domenica, che non poteva muo-
versi nel suo letto senza soffrire spaventosa-
mente, scomparve: non la si vide più, né nel
letto, né in camera, né in casa, né sotto casa.
Era scomparsa, anima e corpo. Dopo 8 giorni
e mezzo, ricomparve all’improvviso nel suo
letto, nella solita posizione in cui era solita
Vera immagine vivente del Crocifisso,
dai 19 ai 33 anni, cioè fino alla morte,
visse immobilizzata nel letto, con le mani,
i piedi e il costato trafitti da profonde ferite;
con i piedi sovrapposti e il capo circondato
da fori sanguinanti come punture di spine,
in preda a tremore per le atroci sofferenze
procurate dalle ferite delle stigmate, dalla
sudorazione di sangue e avendo una quasi
morte apparente ogni venerdì.
Un quadro clinico inquietante, perché
i fenomeni fisici erano inusuali e incurabili,
legati ad una malattia non diagnosticabile.
Morì nella sua casa di Capriana il
4 aprile 1848 a soli 33 anni (gli anni di
Cristo), dei quali gli ultimi 15, vissuti in
quella tremenda sofferenza, che le meritò
gli appellativi di “l’Addolorata di Capriana”
e “il Crocifisso vivente”.
stare. Era andata lontano, molto lontano,
sorvolando in un batter d’occhio – all’andata,
come al ritorno – montagne e vallate che si
stendevano su vasti spazi. Dunque, non si
trattava soltanto di una bilocazione».
Non fu l’unica “scomparsa” di
Maria Domenica, che del resto l’aveva
annunciata al suo parroco. Trasportata
dagli Angeli, andava così a visitare le sue
“sorelle” anch’esse stigmatizzate, Maria von
Morl e Kreszentia Nierklutsch, che abitavano
in altri villaggi del Tirolo abbastanza
distanti. Il Vescovo di Trento, Monsignor
Johann Nepomuk de Tschiderer von
Gleifheim (1777-1860, beatificato nel 1995)
si teneva informato dei suoi straordinari
viaggi, anche perché non era favorevole agli
incontri, qualunque essi fossero, fra le tre
stigmatizzate della sua diocesi.