P
adre Lamy
1853-1931
Jean-Edouard Lamy
nasce a Pailly,in Francia, nel 1583. Sin da piccolo
dimostrò un grande amore verso l’Eucaristia e la Vergine
Maria, tanto che la gente lo aveva soprannominato
il “bambino del Santo Rosario”. Divenne
sacerdote e fondò in seguito la Congregazione
dei Servi di Gesù e di Maria.
Aveva spesso visioni di Gesù
(soprattutto durante la Messa), della
Madonna, di San Giuseppe e degli Angeli.
Scriveva: «Con quale semplicità e
attenzione gli Angeli attorniano la Santa
Vergine! Ce ne sono migliaia e migliaia:
ognuno ha la sua fisionomia particolare, ma
sono tutti molto belli. Gli Angeli la chiamano
era sfinito dalla fatica e anche trasportato,
grazie ad essi. Un singolare episodio va
riferito per confermare la speciale protezione
che P. Lamy aveva da parte degli Angeli.
«Lasciai Notre Dame des Bois –
racconta P. Lamy – mentre il sole scendeva
e la luce bassa mi dava fastidio. Camminavo
piegato in avanti per non avere negli occhi
Regina, con un tono molto rispettoso».
Aveva grande familiarità con gli
Angeli e le persone a lui vicine qualche volta,
hanno anche inteso la voce degli Angeli
che gli rispondevano. Ecco a questo proposito
la testimonianza del conte Biver, del 1924:
«Alle 22 e un quarto ero a letto e spensi il
lume. Trascorrono due o tre minuti e, attra-
verso le due porte, intesi una conversazione
animata nelle stanze del vecchio prete…
Eppure lasciando P. Lamy sulla soglia della
sua camera io l’avevo vista completamente
libera! Il mattino dopo, verso le cinque mentre
si andava in chiesa, domandai a P. Lamy:
“Padre mio, ieri sera, dopo avermi dato la
buona notte, vi ho sentito parlare, ho inteso
anche altre voci... erano gli Angeli custodi?”.
Durante la giornata P. Lamy mi confidò
che avevo inteso le voci dell’Arcangelo
San Gabriele e quella del suo Angelo custode
e di non parlare a nessuno di queste cose».
P. Lamy ha sovente confermato che
egli era stato sostenuto dagli Angeli quando
i raggi del sole e non vedevo nulla, quasi
cieco come sono, di quanto succedeva
davanti a me. Tutto d’un tratto si presentò
davanti a me un ciclista. Sarei stato investito
dalla ruota, ma ecco l’Arcangelo Gabriele
che prese la bicicletta e la depose gentilmente
da una parte. Ha alzato la bicicletta e l’uomo
e li ha depositati sull’erba al bordo della
strada. Il peso non conta per un Angelo.
Per loro tutto è leggero!».
Ecco un altro caso di protezione.
Nel 1923 Padre Lamy, mezzo cieco, passò
davanti ad un alveare con nelle mani dei fiori
raccolti per la cappella, quando improvvisa-
mente fu assalito da un gran numero di api.
Egli intese distintamente: «Non lo mordete!
Non lo mordete! La nostra Regina non è
contenta!». Le api si sono arrestate e se ne
sono andate.
Lasciò scritto a proposito degli Angeli:
«Voi non potete immaginare la potenza di
un Arcangelo, né quella della Santa Vergine!
Vi è una grande utilità a pregare gli Angeli».