S
anta Caterina Labouré
1806-1876
La vita di Santa Caterina Labouré è
intimamente legata alla Vergine Maria, la quale
le appare due volte: la prima il 19 luglio 1830
e la seconda nel novembre successivo, quando
le rivela la Medaglia miracolosa.
La prima apparizione avviene per
intervento dell’Angelo custode, come la
Santa ricorda: «Alle undici e mezzo mi sento
chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor
Labouré!” Svegliatami, guardo dalla parte
donde veniva la voce, che era dal lato del
passaggio del letto. Tiro la cortina e vedo un
fanciullino vestito di bianco, dai quattro ai
cinque anni, il quale mi dice: “Venite in
cappella, la Madonna vi aspetta”. Mi venne
subito il pensiero: “Mi sentiranno!”.
guardavo per timore che le suore vegliatrici
passassero dalla tribuna. Finalmente giunse
il sospirato momento. Il fanciullino mi avvertì,
dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sentii
un rumore come il fruscio di vesti di seta
venire dalla parte della tribuna, presso il
quadro di S. Giuseppe, e vidi la Santissima
Vergine che venne a posarsi sui gradini
dell’altare dal lato del Vangelo. Il fanciullino
che era lì mi disse: “Ecco la Madonna!”. Dire
ciò che provai in quel momento e ciò che
La Vergine Maria le
appare due volte
Ma quel fanciullo è pronto a rispon-
dermi: “State tranquilla: sono le undici e
mezzo e tutti dormono profondamente.
Venite che vi aspetto”. Vestitami in fretta, mi
diressi verso quel fanciullo che era restato
in piedi fermo oltre la spalliera del letto. Il
fanciullo mi seguì, o meglio, io seguii lui
dovunque passava, tenendosi sempre alla
mia sinistra. Erano accesi i lumi da per tutto
dove noi passavamo, il che molto mi sorpren-
deva. Assai più meravigliata però rimasi
all’ingresso della cappella, quando l’uscio si
aprì, appena il fanciullino l’ebbe toccato
con la punta di un dito. La meraviglia poi fu
al colmo quando vidi tutte le candele e tutte
le torce accese, come alla Messa di mezzanotte.
Il fanciullo mi condusse nel presbiterio
accanto alla poltrona del Signor Direttore,
dove io mi posi in ginocchio, mentre il
fanciullino rimase tutto il tempo in piedi.
Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto
succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi
sembrava di non riconoscere la Madonna.
Quel fanciullino mi parlò allora non più
con voce di bambino, ma d’uomo alto e
robusto e disse parole forti. Io, guardando la
Santissima Vergine, spiccai allora un salto
verso di Lei, ed inginocchiatami sui gradini
dell’altare, appoggiai le mani sulle ginocchia
di Maria... Fu quello il momento più dolce
della mia vita. Dire tutto ciò che provai
mi sarebbe impossibile. La Madonna mi
spiegò come dovevo comportarmi col mio
direttore e parecchie cose che non debbo
dire. M’ insegnò il modo di regolarmi nelle
mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi
dell’altare, mi disse di andare a gettarmi ai
piedi dell’altare ad espandervi il mio cuore,
aggiungendo che colà io avrei ricevuto tutti
i conforti a me necessari».