S
anta Faustina Kowalska
1905-1938
Santa Faustina Kowalska
nella sua ricca esperienza spirituale, ha molti
contatti con gli Angeli.
Ricordiamo l’episodio in cui gli Angeli
le appaiono nel giorno in cui vengono rin-
novati i voti religiosi: «…Vidi degli Angeli
prendere qualcosa da ogni sorella e metterlo
in un vaso d’oro a forma di incensiere.
Quando finirono il giro di tutte le suore,
deposero il vaso sul secondo piatto della
bilancia che salì subito all’altezza di quello
che conteneva la spada. Allora dall’incensiere
si sprigionò una fiamma che salì fino alla
luce. …». Un’altra esperienza con l’Angelo
custode: «…Lo lodai per tutte le sue creature
e quando il mio cuore non ebbe più la forza
di sopportare ciò che lui provava, scoppiai in
un Cherubino che sorveglia la porta di
ingresso del convento: «Quando ho capito
quanto sia pericoloso in questo periodo
trovarsi vicino alla porta di entrata, a causa
dei disordini rivoluzionari, e quante persone
malvagie odiano i conventi, ho chiesto aiuto
a Dio e l’ho pregato di fare in modo che
nessun malintenzionato osasse avvicinarsi
alla porta. Allora ho udito queste parole:
“Figlia mia, fin dal primo momento in cui
ti è stato affidato tale incarico, ho messo
un Cherubino di guardia. Quindi non devi
avere alcun timore”. Dopo essere ritornata
dal mio incontro con il Signore, ho visto una
singhiozzi. Allora il mio Angelo custode mi
toccò e disse: “Il Signore mi manda a dirti di
rialzarti”». E ancora durante l’Adorazione:
«Un giorno, mentre ero in adorazione, la
mia anima soffriva atrocemente e non riuscii
a trattenere le lacrime; allora vidi uno spirito
di incredibile bellezza che mi disse: “Il
Signore ti ordina di non piangere”. Dopo un
istante domandai: “Chi sei”. E lui rispose
“Sono uno dei sette spiriti che stanno notte
e giorno davanti al trono di Dio e lo lodano
costantemente”. Tuttavia quello spirito non
aveva spento la mia nostalgia di Dio, anzi,
l’aveva aumentata. La bellezza dello spirito
deriva dalla stretta unione con Dio. Non
mi lascia un solo istante, mi accompagna
dappertutto. L’indomani durante la Messa,
prima dell’elevazione, cominciò a cantare
queste parole: “Santo, Santo, Santo” e il suo
inno, impossibile descriverlo, risuonava come
le voci di migliaia di persone». La Santa vede
leggera nuvola bianca che avvolgeva un
Cherubino con le mani giunte il cui sguardo
era simile a un lampo». Ormai vicina alla
morte, riceve l’Ostia da un Serafino: «Una
grande luce circondava il Serafino: la
divinità e l’amore divino si riflettevano in
lui. Portava un abito dorato, ricoperto di
una cotta e di una stola trasparente. Il calice
era in cristallo coperto da un velo anche
esso trasparente. Non appena mi donò il
Signore, si dileguò. Una volta mi sorse un
certo dubbio, un po’ prima della Comunione,
e il Serafino, accompagnato da Gesù, apparve
improvvisamente davanti a me. Pregai Gesù
e, non avendo ottenuto alcuna risposta, chiesi
al Serafino: Non potresti confessarmi?. E Lui
rispose: “Nessuno spirito del Cielo ha tale
potere”. In quel momento un’Ostia si posò
sulle mie labbra».