S
an Stanislao Kostka
1550-1568
Vi è un episodio nella vita
del Gesuita San Stanislao Kostka nel quale
intervengono due Angeli.
Nel dicembre 1556 il Santo si ammala
ed è costretto a letto per vari giorni, al punto
che suo fratello Paolo e il precettore Bilinski
sono preoccupati del suo stato di salute.
Mentre si trova ammalato a letto, San Stanislao
chiede con insistenza che venga chiamato
un sacerdote per poter ricevere la Comu-
nione. Dato però che il padrone dell’appar-
tamento in cui si trova è luterano, la richiesta
viene negata.
Una notte, mentre il precettore Bilinski
lo veglia, all’improvviso si sente afferrare
per un braccio da Stanislao che esclama: «“Si
inginocchi, Giovanni!”. E subito il malato esce
rabbioso, la visita della Madonna che gli
mette tra le braccia il Bambino Gesù, e la
Comunione portatagli da due Angeli.
Guarito dalla malattia e terminati gli studi
nel 1567, matura la vocazione di entrare
nella Compagnia di Gesù, ma il padre
oppone un netto rifiuto. Il 10 agosto dello
stesso anno, fugge clandestinamente da Vienna
e si reca ad Augusta in Germania e poi a
Dillingen, dove incontra San Pietro Canisio,
allora provinciale, il quale scrive una lettera
di presentazione da consegnare a Roma a
San Francesco Borgia. Il 28 ottobre 1567,
San Stanislao inizia il noviziato accanto alla
dal letto e si mette in ginocchio sul tappeto.
“Si inginocchi – continuò Stanislao – perché
è venuta Santa Barbara con due Angeli
che mi portano la Comunione”. Poi Bilinski
vede che il Santo pronuncia per tre volte
“Signore, non sono degno”», e apre le labbra
come per ricevere la Comunione. Quindi il
ragazzo rientra sotto le coperte. Giovanni
Bilinski testimonia poi che Stanislao non gli
sembrava affatto in preda a un delirio, ma
che anzi si comportava con molto rispetto e
padronanza di sé.
San Stanislao Kostka nasce a Rastkow
in Polonia nel 1550, da una nobile famiglia.
Nel luglio 1564 è a Vienna per studiare nel
collegio dei Gesuiti. Lì si accorse che era por-
tato alla vita di raccoglimento e di preghiera.
Nel dicembre del 1566 si ammala
gravemente e proprio in quel periodo si
verificano dei fenomeni mistici: l’assalto
del demonio sotto le apparenze di un cane
chiesa del Gesù, poi dopo tre mesi viene
trasferito presso Sant’Andrea al Quirinale.
Dopo aver emesso i voti religiosi, il 10 agosto
1568, si ammala. Predice che di lì a poco
tempo sarebbe morto e, infatti, il 15 Agosto
1568 mentre è disteso per terra secondo
il suo volere, i suoi occhi si illuminano, e al
maestro dei novizi, racconta di aver visto la
Vergine Maria che veniva verso di lui per
accoglierlo in Cielo. Nel 1604 Clemente VIII
lo beatifica, divenendo così il primo Beato
della Compagnia di Gesù. Nel 1671 è dichia-
rato Patrono dei religiosi novizi, per la sua
eroica carità, nonostante la sua natura
fortemente passionale, per il completo
dominio di se stesso, nonostante il tempera-
mento impulsivo ereditato, e per la paziente
fortezza, nonostante le diverse avversità.
Nel 1726 Benedetto XIII lo proclama Santo.