B
eata Anna Katharina Emmerick
1774-1824
La vita della Beata Anna Katharina
Emmerick è colma di interventi soprannatu-
rali, tra i quali alcune visioni angeliche. La sua
esistenza è contraddistinta da una profonda
unione con Cristo. Partecipa così intimamente
alla sofferenza del Signore che possiamo dire
che lei vive, soffre e muore con Cristo.
Un segno esteriore della sua unione
con Dio sono le stimmate che porta impresse
sul suo corpo. La sera del 29 settembre 1820,
festa degli Arcangeli, ha una visione in cui il
protagonista principale è l’Arcangelo Michele
che conduce la Beata in un viaggio meraviglioso
per il creato. Dopo aver visitato i luoghi cari
all’Arcangelo (Mont St Michel, e San Michele
Gli spiriti cattivi si manifestano in
tutt’altro modo che gli Angeli: irradiano una
luce torbida, come un riflesso, sono pigri,
stanchi, sognanti, malinconici, arrabbiati,
selvaggi, rigidi e passivi, oppure leggermente
mobili e passionali. Ho notato che questi spiriti
sprigionano gli stessi colori che avvolgono
gli uomini durante le sensazioni dolorose,
sul Gargano), Anna Katharina è condotta a
vedere un misterioso mulino, dove alcune
anime che avevano governato la terra devono
scontare le loro colpe.
La presenza dell’Arcangelo è fonte
di tranquillità per la Beata: «Vi erano anime
di governanti e di grandi illustri di tutti i
tempi e paesi, che scontavano la pena per
tutti i loro peccati».
L’esperienza della Beata Katharina
continua con la visione degli Angeli buoni
e cattivi e della loro azione tra gli uomini.
«Vidi come gli Angeli custodi esercitano il
loro ufficio: scacciano dagli uomini gli spiriti
cattivi, suscitando in essi pensieri migliori, in
questo modo gli uomini possono concepire
immagini serene. Gli Angeli custodi aspirano
a servire e ad eseguire il comando di Dio; la
preghiera dei loro protetti li rende ancor
più fervidi d’amore verso l’Onnipotente.
provenienti da situazioni di sofferenze
estreme e travagli dell’anima. Sono gli stessi
colori che avvolgono i martiri durante la
trasfigurazione della gloria del martirio. Gli
spiriti cattivi hanno visi affilati, violenti e
penetranti, si insinuano nell’animo umano
come fanno gli insetti quando sono attratti
da determinati odori, sulle piante o sui corpi.
Questi spiriti penetrano dunque negli animi
risvegliando negli esseri ogni genere di
passioni e pensieri materiali. Il loro scopo
è di separare l’uomo dall’influsso divino
gettandolo nelle tenebre spirituali. L’uomo
viene così preparato ad accogliere il demonio
che imprime il sigillo definitivo della separa-
zione da Dio. Vidi anche come le mortificazioni
e i digiuni potessero indebolire molto l’influsso
di questi spiriti, e come quest’influsso potesse
essere decisamente respinto in modo partico-
lare con l’accoglimento dei Sacri Sacramenti».