B
eata Alexandrina Maria da Costa
1904-1955
Alexandrina Maria da Costa
nasce a Balasar, in Portogallo, il 30 marzo 1904.
Colpita da una paralisi progressiva
dal 1925, è costretta tra atroci dolori a rimanere
a letto inferma. Decide di essere la lampada
davanti al Tabernacolo: ogni giorno visita in
spirito Gesù presente nell’Eucaristia e si offre
per i peccatori. Gesù le affida questo pro-
gramma di vita: «Amare, soffrire, riparare».
Del 1938 rivive le sofferenze della Passione
di Gesù: miracolosamente ogni venerdì
scende dal letto e riattualizza i momenti
della Via Crucis.
questa visione al Padre Spirituale, ma riceve
questo ordine e questa spiegazione da Gesù:
«Di’ tutto, tutto. Ti ho presentato questo
perché tu veda che le tue preghiere sono
accette al Cielo. Hai visto la Madonna con i
Suoi Angeli, i Cherubini e i Serafini con i
loro strumenti; vennero a preparare la tua
anima; poi Mi hanno ringraziato, amato e
lodato come in Cielo. Sono su un trono
dentro di te». Oltre alle visioni degli Angeli
fu spesso tormentata dal demonio. Sempre
nel
Diario
leggiamo: «Il diavolo viene di
tanto in tanto con le sue suggestioni, con
i suoi tentativi di portarmi al male, al
dubbio e alla disperazione. In uno di questi
pomeriggi sentii come se la mia carne stesse
Nelle pagine del
Diario
di
Alexandrina (1904-1955) troviamo narrati
alcuni episodi sull’azione degli Angeli nella
sua vita. In particolare, quando il sacerdote
non può recarsi a portarle la Comunione, sono
degli Angeli al suo posto che la comunicano.
«Ieri ebbi la consolazione di ricevere il mio
caro Gesù. Avevo l’abitudine di chiedere
alla Madonna di inviare una moltitudine di
Angeli, Cherubini e Serafini per accompagnare
il mio Gesù dal Tabernacolo fino a me, e di
venire Lei stessa con un’altra moltitudine a
preparare il trono dell ‘anima mia, di ricevere
Gesù, e infine, a fare il ringraziamento per
me. Stavo ad occhi aperti e cominciai a vedere
davanti a me una quantità di Angeli formanti
un grande arco. Da un lato figure più grandi
che tenevano in mano qualcosa: non so cosa
fosse. In mezzo una figura più grande
ancora, ma non la distinguevo bene. Di fronte
vi era un trono con colori tanto belli e di là
uscivano ad inondarli raggi dorati. Nel vedere
questo, pensavo fosse la Madonna accompa-
gnata dai Suoi Angeli, come Le avevo chiesto».
Alexandrina dubita se raccontare o meno
ad ardere, il mio corpo a bruciarsi nelle
fiamme. Io non ero sola e una delle persone
presenti disse: “Che odore di indumenti
bruciati!”. Mia sorella andò a domandare
alla mamma che era in cucina se aveva preso
fuoco qualcosa. Rispose di no. Questo odore
fortissimo ed irritante era nella mia camera.
Cessai di sentire le fiamme che mi consuma-
vano e l’odore scomparve. Mio Dio, il letto
in fiamme e io senza poterne uscire! Oh,
cosa sarà mai l’inferno! Quale eterna
disperazione!». Il 13 ottobre 1955, muore
dicendo: «Sono felice, perché vado in
Cielo». Giovanni Paolo II, il 25 aprile 2004,
la proclama Beata.