S
an Bonaventura
1217-1274
San Bonaventura
nasce a Bagnoregio nel 1217. In seguito a una
guarigione ottenuta grazie all’intercessione
di San Francesco, decise di entrare
nell’Ordine Francescano.
Conosciuto da tutti per la sua
grande intelligenza, si dedicò allo studio
della Teologia. Soprannominato Doctor
Seraphicus , insegnò all’Università di Parigi e
fu amico di San Tommaso d’Aquino. Vescovo
e cardinale, dopo la morte venne canonizzato
e proclamato Dottore della Chiesa. È consi-
derato uno tra i più importanti biografi di
San Francesco d’Assisi. Una delle virtù che
più brillavano in Bonaventura era la sua
grande umiltà. Un piccolo episodio illustra
perché non si riteneva degno di ricevere
questo grande dono. Un Angelo allora gli
apparve e gli porse un’Ostia consacrata nella
sua bocca. Questo episodio è un monito per
tutti coloro che pensando di non essere degni
di ricevere l’Eucaristia, se ne privano senza però
sapere che è proprio quello che più desidera
il demonio. L’Eucaristia è un rimedio e non
una ricompensa: è un nutrimento spirituale
che sostiene le anime nel cammino della vita.
bene questa sua virtù. Quando difatti giunsero
da lui i legati pontifici col compito di confe-
rirgli la dignità cardinalizia, Bonaventura
stava lavando i piatti. Preferì prima di tutto
completare questa umile attività, come l’avrebbe
continuata a fare qualsiasi altro semplice
frate, dimostrando di non porre negli onori
umani la sua consistenza. Si considerava il più
indegno dei peccatori, tanto che pensava di
non meritarsi di respirare l’aria e di cammi-
nare sulla terra. Il demonio però, che cerca
di fare sempre di tutto pur di danneggiare
le nostre anime, gli fece venire degli scrupoli
tremendi. Penetrato dalla stima di Gesù Cristo
che si riceve nell’Eucaristia e dal sentimento
della sua bassezza, non osava più accostarsi
alla Comunione. Nonostante questo egli
bruciava ogni giorno sempre di più dal
desiderio di accostarsi alla Eucaristia e il
Signore non tardò ad esaudirlo. Durante una
Messa a cui assisteva devotamente, al momento
della Comunione rimase seduto al suo posto