S
an Pasquale Baylon
1540-1592
Nacque a Torre Hermosa, in Spagna,
il 16 maggio 1540. Sin da fanciullo mostrò
una grande pietà e un amore intenso
per la preghiera e l’Eucaristia, che caratterizzò
poi tutta la sua vita religiosa.
Pastore del gregge domestico, e poi
altrui, nella solitudine dei campi, dedicava
larghissima parte della giornata alla preghiera
ed alla meditazione. A 18 anni San Pasquale
chiese di essere accolto nel convento di S. Maria
di Loreto dei Francescani Riformati Alcantarini
di Santa Maria di Loreto, ma dovette attendere
ancora due anni prima di venire esaudito.
Tutta la sua vita fu caratterizzata da un pro-
fondo amore per l’Eucaristia che gli valse in
seguito il titolo di «teologo dell’Eucaristia».
provinciale gli affidò il compito, estrema-
mente pericoloso, di portare documenti
importanti a Parigi, rischiando di essere
ucciso dai calvinisti. Nel viaggio il Santo fu
deriso ed insultato, e ad Orléans, dopo aver
tenuto una serrata disputa sull’Eucaristia,
rischiò di morire lapidato.
Al ritorno della sua delicata e peri-
colosa missione, Pasquale Baylon compose
un piccolo libro di definizioni e sentenze
sulla reale presenza di Gesù nell’Eucaristia
Favorito da molti carismi, un giorno fu
testimone di un grande miracolo: Pasquale era
fuori nei campi con le sue pecore e non poteva
andare ad ascoltare la Messa al Monastero.
Aspettava il suono della Campanella, nel
momento della Consacrazione, il forte
desiderio di essere presente al sacrificio
Santo della Messa, gli fece gridare: «Mio
Maestro, Mio adorabile Maestro; oh, se fosse
possibile averti qui!». Improvvisamente vide
gli Angeli inchinati di fronte ad un Calice,
sul quale galleggiava il Santissimo Sacramento.
Alla presenza Divina di Nostro Signore,
Pasquale cadde con la faccia a terra per
adorare il Signore. Nel 1576 il ministro
e sul potere divino trasmesso al Pontefice
Romano. Il suo motto preferito era: «Chiunque
vuole salvare la sua anima, deve avere tre
cuori in uno: deve avere il cuore di un Figlio
verso Dio, il cuore di una madre verso il
suo vicino e il cuore di un giudice verso se
stesso». Morì nel convento di Villa Real,
presso Valencia il 17 maggio 1592, domenica
di Pentecoste.