B
eata Maria Angela Astorch
1592-1665
Angela María Astorch
nacque a Barcellona nel 1592. Orfana di padre
e madre entrò presto nel monastero delle
Clarisse Cappuccine.
Emise la professione religiosa l’8 set-
tembre del 1609. Nel 1614, quando aveva
appena 21 anni, fu destinata alla nuova fon-
dazione del monastero di Zaragoza come
maestra delle novizie, incarico che durò
nove anni consecutivi. Nel 1628 fu eletta
abbadessa e la sua carica fu confermata per
tre trienni successivi. Nel 1645 prese parte
attiva nella fondazione del monastero di
Murcia.Qui ebbe modo di mostrare la sua
grande carità e la sua grande fede special-
mente in due occasioni particolari: durante
spirituale, emise un patto d’amore con il
Signore celebrando le nozze mistiche. Morì
circondata da una grande fama di santità il
2 dicembre del 1665.
Numerosi furono i suoi contatti con
gli Angeli, e in particolare con il suo Angelo
custode. Nel suo diario troviamo scritta una
dettagliata descrizione delle sensazioni che
provò durante il suo primo incontro con il
suo Angelo custode: «Non appena percepii
la sua presenza, avvenne un tale cambiamento
nel mio spirito che si può dire vivessi in me
la peste del 1648 e la grande inondazione
del 1651 che distrusse la chiesa e gran parte
del monastero. Dotata di un’intelligenza
straordinaria, la Beata fin da giovane diede
prova di una grande maturità. Coltivò la lingua
latina, tanto da suscitare l’ammirazione dei
dotti. Possedeva in grado carismatico la
conoscenza della Sacra Scrittura e degli
scrittori ecclesiastici che leggeva assidua-
mente. La sua esperienza contemplativa
fu straordinaria. La fonte della sua ascesi
mistica fu la liturgia, specialmente quella
delle “Ore”. Ecco perché viene chiamata la
mistica del breviario. La sua pietà si centrò
soprattutto nella persona e nel mistero di
Cristo. Per molti anni si sentì attratta a
partecipare attivamente ai diversi momenti
della Passione, particolarmente a quello
della flagellazione, rivivendo in se stessa
gli stessi dolori del Salvatore. Il 21 ottobre
del 1626, dopo una lunga preparazione
stessa e allo stesso tempo fuori dal mio
corpo. Infuse una grande nobiltà alle mie
percezioni, il mio cuore si riempì di una
dolce sensazione di conforto e con una
minuziosa operazione fortificò tutto il mio
spirito. Lasciò in me una tale impronta, una
gratitudine così umile e dolce che non
conoscevo più la debolezza delle creature,
poiché tutte le passioni erano scomparse;
provai una tale purezza di coscienza e una
tale mortificazione dei sensi, che non
dovevo più combattere con essi grazie alla
potenza di quella misericordia». Un solo
incontro con il suo Angelo custode bastò
per purificarla completamente da tutte
quelle imperfezioni che normalmente ci
vogliono anni per purificare!