San Pier Damiani
l grande Dottore della Chiesa,
Cardinale e scrittore San Pier Damiani
nacque a Ravenna nel 1007. Egli si distinse
per l’aiuto offerto alle Anime del
Purgatorio. Il suo biografo Giovanni da
Lodi racconta che il piccolo orfano Pier
Damiani aveva trovato per caso una
moneta, e invece di tenersela la dette a
un sacerdote, perché celebrasse una
Messa per i suoi genitori defunti.
Quando venne eletto superiore della
comunità eremitica di Fonte Avellana,
stabilì che i monaci all’ora della preghiera
del breviario dovevano recitare anche
una specie di ufficio per i defunti. Egli
coinvolse tutta la sua comunità nei
suffragi per le anime del Purgatorio e nei
vari monasteri da lui fondati il ricordo
dei confratelli defunti era al primo posto.
Fece celebrare numerose Messe, si dedicò
a vari esercizi di penitenza e buone
opere. Da una lettera di Pier Damiani
all’abbazia di Pomposa, vicino a Ravenna,
sappiamo che egli cercò di essere accolto
nella compagnia degli oranti di quel
monastero. A Montecassino volle impe-
gnarsi particolarmente in suffragio delle
anime dei monaci defunti come si faceva
in altri monasteri.
Per il suo amico abate Desiderio che
dal 1058 era il superiore del Monastero di
Montecassino scrisse il piccolo libro «Circa
diverse e mirande storie e apparizioni».
In questa sua opera Pier Damiani raccontò
diversi episodi delle anime del Purgatorio.
Nel V capitolo riferì che Severino,
Vescovo di Colonia, era stato favorito da
Dio dal dono dei miracoli e perfino dopo
la sua morte, era apparso a uno dei suoi
canonici tutto circondato da fiamme.
Quando questo canonico gli chiese
perché lui, – il cui ricordo era così vivo
sulla terra e il suo nome era celebrato e
benedetto in tutte le chiese –, doveva
patire così tremende pene in quel luogo di
purificazione, il Vescovo che gli era apparso
gli rispose: «lo non soffro questa pena
per nessun’altra ragione se non perché
quando ero alla corte dell’Imperatore,
come Consigliere di Corte, non recitavo
le ore dell’ufficio divino alle ore stabilite
dalla chiesa (ore canoniche). Essendo io
occupatissimo e sovraccarico di lavoro,
avevo preso l’abitudine di recitare tutto
l’ufficio del giorno fin dal mattino, tutto
di seguito, per potermi poi dedicare
completamente alle mie occupazioni e ai
miei impegni. È a causa di questa
trasgressione delle norme ecclesiastiche
che ora io devo patire tremendamente
ed espiare! Ma tu, per favore, va e dillo
agli altri sacerdoti della chiesa e alle altre
pie persone quanto io soffro, e pregali
di venirmi in aiuto con preghiere ed
elemosine e con l’offerta del Santo
Sacrificio della Messa. Allora io sarò
sicuramente e presto liberato da queste
pene!». San Pier Damiani commentò il
racconto così: «Tutto ciò deve ispirarci un
grande timore, vedendo che un uomo così
santo solo per un comportamento e una
colpa a noi sembrante così piccola, doveva
patire un Purgatorio così tremendo!».
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