B
eata Agnese di Gesù
Galand de Langeac
1602-1634
Agnese
nasce il 17 novembre del 1602
a Puy-en-Velay. Nel 1621 decide di entrare
nell’Ordine dei terziari Domenicani. Nel
1623 partecipa alla fondazione del Monastero
di S.Caterina da Siena a Langeac dove
prenderà i voti. Dal 1627, diviene superiora
del Monastero dove morirà nel 1634.
Agnese ha sempre avuto un rapporto
speciale con gli Angeli. Un giorno suo padre
si trovava in campagna, in grave pericolo
di vita. Il suo Angelo apparve ad Agnese,
raccomandandole di pregare Gesù perché
suggerisse a suo padre di tornare a casa
al più presto. Agnese obbedì, e suo padre
seppe l’indomani che degli assassini dove-
vano tendergli un’imboscata proprio all’ora
presunta del ritorno.
L’Angelo custode la riportò spesso
in camera sua, quando, in ritardo dopo una
visita ai poveri, tornando trovava chiusa la
porta di casa.
Il suo Angelo custode la difendeva
e la rassicurava con la sua presenza quando
veniva assalita dal demonio. Questo custode
caritatevole le faceva notare ogni minimo
errore, la svegliava di notte per esortarla
alla preghiera, la preparava alle croci prepa-
rate per lei, la aiutava a sopportare l’ardore
dell’amore divino, e in una circostanza
importante, le trapassò il cuore con una
freccia infuocata.
L’Angelo custode di Agnese non si
limitava a renderle servigi, si interessava
anche a tutti coloro che lei gli raccoman-
dava. Al tempo in cui predicava in una mis-
sione in Alvernia, M. Olier, abate di Pébrac,
una sera dovette allontanarsi da Langeac;
era un tempo orribile e le strade da percor-
rere erano pericolose e piene di precipizi.
Agnese incaricò il suo Angelo di fargli
da guida. E così fu. M. Olier dichiarò
legalmente di aver visto un Angelo grande e
maestoso camminare davanti a lui e condurlo
sano e salvo alla meta.
Più volte la sposa di Cristo ricevette
la Santa Comunione in modo miracoloso,
per mano del suo buon Angelo o di un altro
abitante dei cieli. Questo favore così raro,
accordato tuttavia a diversi santi e sante, fu
per lei cosa abbastanza frequente; possiamo
considerarlo una ricompensa alla sua sotto-
missione ai superiori.
Numerosi furono anche gli episodi
in cui il demonio la perseguitò. Una notte
d’inverno, mentre era in preghiera, Satana
le si parò davanti dicendole rabbioso: «Ma
che ci fai qui, povera pazza, staresti meglio a
letto». La vista di un essere così orribile la
paralizzò ma, ripresasi, e protetta dall’alto,
fece ben capire che non avrebbe interrotto
la preghiera. Una gragnola di colpi fu la
risposta del crudele carnefice: Agnese quasi
agonizzò. Il suo direttore spirituale, informato
dell’accaduto, disse ad Agnese: «Se il diavolo
ritorna, sputategli in faccia». La casta vergine
obbedì, ma Satana si vendicò tempestandola
di colpi. Nonostante tutto la giovane santa
l’aveva sempre vinta sul nemico, e spesso gli
parlava con grande autorità. Il principe
delle tenebre pensò allora di trasformarsi
in un angelo di luce, e un giorno perfino le
apparve come Cristo crocifisso.